Moussa Yahja vive in Trentino da 15 anni, ma la sua famiglia è originaria della regione dell’Air, in Niger. Alcuni anni fa ha fatto un viaggio nella terra d’origine della sua famiglia, ed è rimasto profondamente turbato dalla mancanza di acqua e dalle enormi difficoltà della popolazione locale nell’avere accesso a questa risorsa vitale. Attualmente la zona è arida per circa 8 mesi all’anno a causa di una contrazione del periodo delle piogge, come conseguenza del cambiamento climatico. Manca l’acqua per le persone e per gli animali, le condizioni igieniche sono estremamente precarie e spesso le comunità entrano in conflitto tra loro per l’uso di questa risorsa. In lingua tuareg – che è la lingua della famiglia di Moussa – “Aman Iman” significa “l’acqua è vita”: infatti, il progetto intende garantire acqua ad uso potabile e per l’allevamento alla popolazione stanziale, semi stanziale e nomade della zona.

Moussa ha individuato una falda acquifera, ha realizzato un pozzo profondo 40 metri e installato una pompa per estrarre l’acqua. Ora intende concludere lo scavo del pozzo, installare opere più efficienti per l’estrazione e l’immagazzinamento dell’acqua e realizzare punti di distribuzione di acqua per tutte le persone che ne hanno necessità.